Comincia col pensiero del cibo che mi nego quando sono a dieta. In poco tempo diventa un impellente desiderio di mangiare. All’inizio mangiare è un sollievo e un conforto…. Ma poi non riesco a fermarmi, e mi abbuffo. Continuo in modo frenetico, fino a essere completamente piena. Alla fine mi ritrovo con un gran senso di colpa e arrabbiata con me stessa.
Un largo gruppo di persone affette da disturbi del comportamento alimentare, sperimentano periodicamente l’assunzione incontrollata di una grande quantità di cibo, gli anglosassoni chiamano questo comportamento binge-eating, che in italiano possiamo tradurre in “abbuffate”.
Come si definiscono le abbuffate
- mangiare in un periodo definito di tempo una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte della gente mangerebbe nello stesso tempo (abbuffata oggettiva)
- la quantità di cibo assunta non è elevata ma percepita soggettivamente come elevata (abbuffata soggettiva)
- sensazione di perdere il controllo durante l’episodio
- non si ha la sensazione di perdita di controllo, in questo caso si parla di iperfagia (anche l’iperfagia può essere oggettiva, se la quantità di cibo assunto è’ elevata, o soggettiva se è scarsa) (tabella 1.)
Cos’è un’abbuffata: caratteristiche
Durante le abbuffate, generalmente, sono assunti cibi definiti ” cattivi “, cioè quelli evitati nelle fasi di restrizione perché considerati troppo calorici.
Un’ altra caratteristica abbastanza comune delle abbuffate è l’elevata velocità dell’assunzione di cibo (velocità doppia rispetto alle persone che non hanno un disturbo dell’alimentazione), spesso il cibo non è neppure masticato ed è accompagnato da grandi quantitativi di liquidi per favorire sia l’ inghiottire sia il vomito.
Spesso durante l’attacco bulimico le persone sono molto agitate, con manifestazioni di una totale perdita di controllo sul proprio comportamento, in casi estremi possono rubare il cibo nei supermercati, agli amici, o anche a raccogliere gli alimenti scartati nella spazzatura.
Le pazienti descrivono le proprie sensazioni come se durante un attacco bulimico fossero in trance (sensazione di stato alterato di coscienza), talvolta, invece, utilizzano meccanismi di distrazione più coscienti, come guardare la televisione o ascoltare la musica, per impedirsi di pensare a ciò che stanno facendo.
Un’altra caratteristica dell’ abbuffata è la segretezza, alcune pazienti ci riescono per anni; una tecnica è mangiare in modo abbastanza normale quando ci sono gli altri.
La perdita di controllo, è la caratteristica fondamentale delle abbuffate, alcune pazienti la sentono prima di incominciare, come un’ evoluzione naturale, per altre arriva all’ improvviso.
Un’ importante considerazione clinica è che le pazienti riferiscono che la sensazione di perdere il controllo si può attenuare nel tempo, al punto di progettarle, perché inevitabili. Il fatto di progettarle consente loro di esercitare un falso controllo, sul quando e sul dove, minimizzando così lo sconvolgimento delle proprie attività quotidiane.
I principali fattori scatenanti delle abbuffate
- Sensazioni ed emozioni spiacevoli, la depressione è uno stimolo molto potente, altre cause emotive scatenanti sono la tensione, la solitudine, la noia, la rabbia.
- La dieta ferrea, che determina la perdita di controllo e di conseguenza l’ abbuffata.
- Rompere una regola dietetica, molte persone che hanno attacchi bulimici sono a dieta, e la loro dieta tende a essere caratterizzata da regole rigide su quanto, quando si deve mangiare e su cosa si deve mangiare.
- Tempo non programmato, e così può nascere la necessità di riempire un vuoto, e simbolicamente le abbuffate funge a questo scopo.
- Bere alcolici, l’alcol riduce la capacità di resistere alla fame, indebolisce la capacità di giudizio.
Le conseguenze delle abbuffate
In un primo momento chi si abbuffa riferisce di provare delle sensazioni positive, ad esempio un senso di sollievo, sono scomparse le sensazioni di fame oggettiva conseguente alla dieta ferrea, la depressione e l’ ansia, che hanno fatto scattare le abbuffate, sono rimosse. Ma questi effetti positivi presto sono sostituiti da vergogna, disgusto e colpa. Ritorna la depressione, perché si sentono incapaci di controllarsi, e anche l’ ansia legata alla paura di aver preso peso. La paura di aumentare di peso è molto pericolosa poiché spesso scatena le condotte compensatorie:
- Dieta ferrea
- Vomito Autoindotto
- Abuso di Lassativi e diuretici
- Esercizio fisico eccessivo
E’ Importante porre l’accento che le abbuffate e le conseguenti condotte di compenso determinano gravi problematiche sia psicologiche (il ritiro sociale per la vergogna, con possibili gravi conseguenze per le relazioni sociali, la scuola e il lavoro) sia fisiche (danni ai denti, all’esofago, squilibri elettrolitici).
Per riassumere
Preoccupazione estrema per il peso e per la forma corporea
Dieta Ferrea
Abbuffata
Vomito, lassativi, diuretici ed esercizio fisico eccessivo
Tutto dipende da come mi sento, se sono felice o qualcuno ha detto qualcosa che mi ha fatto arrabbiare, provo un forte bisogno di mangiare. Quando arriva questo impulso sono accaldata e sudata. La mente è vuota, e automaticamente vado verso il cibo. Mangio molto in fretta, come se temessi che mangiando lentamente avrei troppo tempo per pensare a quello che sto facendo. Mangio stando in piedi o camminando, sempre per impedirmi di non pensare, perché pensare, significherebbe affrontare quello che sto facendo.
Le Abbuffate sono uno dei sintomi legali ai Disturbi Del Comportamento Alimentare, per questo si consiglia un intervento terapeutico specifico che aiuti a risolvere il problema.
Dott.ssa Maria Grazia Galimberti
Referente Area Disturbi del Comportamento Alimentare
Riferimenti Bibliografici
Riccardo Dalle Grave, “Alle mie pazienti dico", Positive Press, 1998
Christopher Fairburn, “Come vincere le abbuffate", Raffaello Cortina, 2014