“Mi chiamo Laura, ho 20 anni  e vivo felice e serena, finalmente!
Odiavo la scuola, preferivo starmene a casa con le mie bambole e tutto il mio mondo immaginario. Nel mio mondo ero felice!!!A scuola, invece… Non riuscivo a scrivere bene i numeri, non ricordavo le tabelline, per non parlare delle operazioni, che dimenticavo sempre come farle.  La maestra mi continuava a sgridare, continuava a dirmi che avevo la testa altrove, che ero distratta, che non studiavo… Quando c’erano i colloqui con i genitori, la mamma si sentiva quasi male e non dormiva la notte prima, per la preoccupazione di quello che potevano riferirle di me! Io non sapevo cosa dire per giustificarmi e nemmeno mia madre, visto che mi vedeva tutti pomeriggi fare compiti, esercizi di matematica e a studiare per ore.  Mi sentivo veramente un fallimento! Alle superiori sono arrivata al punto che non ce la facevo più a passare i pomeriggi interi sul libro di matematica!!  Per fortuna, incontrai un’insegnante che mi spiegò cosa fosse la Discalculia e, dopo gli approfondimenti, riuscii a dare un nome a quello che mi stava accadendo: non era colpa mia, era un “Disturbo”.
Ora, dopo aver terminato anche le superiori grazie alle misure compensative, dispensative e al trattamento a cui sono stata sottoposta,  frequento con profitto l’università, mi è stata tolta l’etichetta di “sfaticata” e sono veramente soddisfatta…anche se, devo confessare, nulla è riuscito a farmi “amare” la matematica…”

Con il termine discalculia non si intende fare riferimento alle difficoltà che, in modo più o meno frequente, vengono osservate nella comprensione di quella materia a volte complessa, che è la matematica.
Con tale termine si fa invece riferimento a un disturbo specifico del sistema dei numeri e del calcolo in assenza di lesioni neurologiche e di problemi cognitivi più generali.
Per questo motivo, è importante sottolineare che la discalculia si manifesta nonostante un’istruzione normale, un’intelligenza adeguata, un ambiente culturale e familiare favorevole.
E’ un deficit del sistema di elaborazione dei numeri e/o del calcolo. Vi può essere difficoltà nell’associare il numero alla quantità, o a capire che 2, II e la parola DUE abbiano lo stesso valore. Inoltre un bambino discalculico può non avere in mente la linea dei numeri e/o non capire il valore posizionale delle cifre (es.: 345≠354). Può anche trovare difficoltà nel ricordare l’ordine procedurale di un’operazione, di un’equazione,… o nell’utilizzare i simboli aritmetici, ecc.
Tale disturbo coinvolge, in particolare, l’acquisizione di abilità relativamente semplici, quali ad esempio la scrittura e la lettura dei numeri e il sistema del calcolo (come ad esempio la memorizzazione delle tabelline, l’esecuzione delle procedure di calcolo ecc.).

La discalculia viene suddivisa in primaria e secondaria:
– la discalculia primaria rappresenta il disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche
– la discalculia secondaria si presenta associata ad altri problemi di apprendimento, quali la dislessia, la disgrafia, ecc.

 

TRATTAMENTO

Il trattamento avviene con l’ausilio di attività che ripresentano regole e procedimenti attraverso il canale concreto e semi-concreto, mobilitando contemporaneamente l’attenzione, la rappresentazione simbolica e le associazioni spazio-temporali.  E’ essenziale rendere il bambino consapevole delle regole e dei procedimenti e che queste possono essere applicate a situazioni diverse.

 

 

Gli interventi dell’équipe sui Disturbi dell’Apprendimento

La diagnosi certificata di discalculia

 

Se vuoi avere una consulenza da parte di uno specialista in merito alla diagnosi ed il trattamento della discalculia, puoi contattare il Centro Clinico di Psicologia di Monza

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