di Marco de Coppi * e Sofia Tagliabue **

La fine di una relazione è indubbiamente un evento stressante per qualunque persona che può anche portare, in alcuni casi, allo sviluppo di problematiche psicologiche come la depressione; ma perché questo è vero solo per certe persone e non per altre?

La separazione e il divorzio sono fenomeni alquanto diffusi nella società odierna. Come, infatti, è riportato nei dati Istat del 2015 in Italia il tasso dei divorzi è del 25% (in continua crescita anche a seguito dell’introduzione del “divorzio breve”). Tuttavia, l’Italia è uno dei paesi con il tasso più basso; infatti in Spagna, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Portogallo e Ungheria è del 60% e in Belgio del 70%. Anche in Russia e negli Stati Uniti il 50% dei matrimoni si conclude con un divorzio.

Separazione, divorzio e depressione: quale correlazione?

Le relazioni interpersonali sono fondamentali per l’essere umano e quelle più significative, come possono essere quelle affettive e sentimentali tra partner, hanno indubbiamente un effetto importante sulla salute psichica delle persone. Una separazione o un divorzio, cioè la conclusione definitiva di una relazione e quindi il venir meno di un progetto di vita condiviso, rappresentano eventi di grande portata emotiva, talvolta difficili da accettare, che generano tipici sentimenti di rabbia, tristezza o aggressività, ma che possono anche avere, in certi casi, conseguenze patologiche a lungo termine sull’umore della persona e determinare lo sviluppo di una depressione.

La depressione clinicamente significativa che può insorgere a seguito di una separazione è diversa dagli stati emotivi, dolorosi ma fisiologici, che accompagnano ogni lutto e ogni perdita importante.

I disturbi dell’umore, di cui la depressione è parte, sono riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in base ad alcuni sintomi specifici che si presentano per un periodo continuativo e significativo:

  • sensazione di tristezza, vuoto e disperazione

  • diminuzione di interesse e piacere per tutte le attività della giornata

  • marcata perdita o aumento di peso

  • insonnia o al contrario ipersonnia

  • mancanza di energia, senso di colpa e di autosvalutazione eccessivi o inappropriati

  • ridotta capacità di concentrarsi o prendere decisioni

  • ricorrenti pensieri di morte.

La depressione influenza, dunque, la vita della persona in tutti i suoi campi: personale, sociale, relazionale, scolastico e lavorativo e la conduce talvolta anche all’isolamento sociale.

Numerose ricerche hanno mostrato che alcune caratteristiche psicologiche personali e alcuni eventi di vita traumatici possono predisporre ad un esordio depressivo quando si incontrano situazioni di separazione e perdita. Una storia depressiva passata, un lutto o un’esperienza traumatica pregressa, così come conflitti interni irrisolti, possono sensibilizzare allo sviluppo della depressione, poiché per la persona appare molto più impegnativo il processo di recupero di quelle parti di sé che si perdono con la fine della relazione, rendendo così più probabile l’insorgere di un disturbo depressivo.

Ciò significa che quando vi è una separazione essa non è sempre e comunque il presupposto per una depressione, la quale può insorgere nel caso in cui la persona presenti delle caratteristiche di vulnerabilità personale che ne predispongono lo sviluppo.

Questo è quanto dimostrato dallo studio condotto da Sbarra, Smith e Mehl presso l’Università dell’Arizona e pubblicato nel 2012 sulla rivista Clinical Psychological Science, dal quale è risultato che la depressione si è sviluppata nel 60% dei casi nelle persone separate con una precedente esperienza depressiva. Al contrario, la depressione si è sviluppata solo nel 10% dei casi in persone che si erano separate ma non avevano avuto una storia depressiva passata e in coloro i quali presentavano una storia di depressione precedente ma non avevano divorziato.

Ad influenzare l’insorgenza della depressione intervengono, tuttavia, anche altri fattori: ad esempio, la natura improvvisa dell’evento di separazione o l’elevato livello di conflitto con l’ex partner sono elementi che contribuiscono all’insorgere della depressione. Per contro, il sostegno di una rete sociale significativa e la presenza di risorse personali nella capacità di elaborare le proprie emozioni e i sentimenti contribuiscono al miglioramento delle vite dei separati, influenzando positivamente il successivo benessere psicologico e diminuendo il rischio di sviluppo di depressione.

Un consulto psicologico specialistico rappresenta sicuramente un possibile elemento di supporto preventivo per chi affronta una separazione o un divorzio, oltre che di diagnosi e trattamento tempestivo nei casi di depressione, accompagnando la persona nell’elaborazione emotiva dell’evento e aiutandola a recuperare quelle parti di sé pensate perdute con la fine di una relazione.

Per avere maggiori informazioni o richiedere un consulto psicologico contatta il Centro Clinico di Psicologia di Monza:

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*Referente del servizio di Consulenza Psicologica per la Coppia
**Università degli Studi di Milano Bicocca