Il paragone patologico con il corpo perfetto / immagine perfetta
di Maria Grazia Galimberti* e Giulia Corlito
Se percepiamo il nostro corpo in base agli input visivi di cui disponiamo, e se oggi, stando alle statistiche, passiamo molto più tempo sui social ad osservare gli altri e sempre meno di fronte allo specchio ad osservare noi stessi, in che modo una piattaforma come Instagram può influenzare la nostra auto-percezione?
COS’É INSTAGRAM?
Instagram è un social network fotografico nato nel 2010. Tale piattaforma vanta oltre un miliardo di utenti ormai, aventi la possibilità di chattare, confrontarsi e condividere ogni momento della giornata coi propri followers. Ciascun utente, infatti, possiede un profilo personale in cui pubblicare foto e video, seguiti da un’opzionale didascalia e modificabili tramite strumenti creativi. Inoltre, questo social network permette di interagire coi post altrui attraverso like e commenti. Oltre a queste funzionalità, condivise tra l’altro con altri social network come Facebook, Instagram permette anche di trasmettere dei video in diretta con i propri amici e seguaci in tempo reale.
CHE IMPATTO PUÒ AVERE SULLA VITA DEGLI UTENTI PIÙ A RISCHIO ( adolescenti e disturbi alimentari)
Instagram è uno dei social network più utilizzati al mondo da giovani e non. Secondo le statistiche, un adolescente passa in media 135 minuti al giorno utilizzando il proprio smartphone, esponendosi a circa 90 milioni di immagini che vengono pubblicate durante l’intero arco della giornata.
Ciò che differenzia tale social network dai media tradizionali, però, é che gli utenti sono allo stesso tempo fonti e destinatari delle informazioni che vengono veicolate e hanno la possibilità di esprimere liberamente il loro pensiero al riguardo.
Dunque Instagram dà agli adolescenti gli strumenti virtuali per confrontare la propria immagine con quella altrui, non solo tramite foto, ma anche tramite le opinioni espresse nei commenti degli utenti stessi. Tutto ciò, nonostante possa sembrare un modo efficace per comunicare, può rivelarsi in alcuni casi particolarmente rischioso.
Un esempio può essere riscontrato analizzando il messaggio martellante dei media, ovvero che la magrezza estrema è sinonimo di bellezza, successo ed autocontrollo. Di conseguenza, non é difficile comprendere perché un’adolescente, che si sente insicura e non in controllo di sé stessa, possa pensare che la perdita di peso ed una forma del corpo più snella possano far aumentare il suo valore.
La piattaforma di Instagram, in questo caso, gioca un ruolo di rinforzo positivo. Infatti, ormai é noto che le foto veicolate da riviste e tv siano frutto del lavoro di più professionisti e sottoposte inoltre all’utilizzo di Photoshop, mentre le immagini presenti sui social danno una maggiore idea di immediatezza e normalità, questo proprio grazie al registro di interazione personale ed orizzontale su cui si basa questa piattaforma.
Bisogna, però, tenere conto del fatto che la maggior parte delle foto che osserviamo tutti i giorni, soprattutto quelle più in vista pubblicate dagli individui classificati come “fashion blogger” ed “influencer”, sono tutt’altro che naturali.
Esse vengono pianificate e modificate col fine di proporre una precisa immagine di sé. Questo aspetto però si presenta in modo più ambiguo rispetto ai media tradizionali, non rendendo evidente le tecniche utilizzate da chi lavora sui social, portandoci a confondere tutto ciò che vediamo per una testimonianza senza filtri della realtà, facendoci sentire ancora più inadeguati. Tra l’altro, bisogna anche pensare che non solo le influncer più conosciute apportano modifiche alle loro foto, ma grazie ad innumerevoli applicazioni gratuite e molto semplici da utilizzare, chiunque può migliorare il proprio corpo: partendo da un leggero sbiancamento dei denti fino a modificare la forma del viso o delle gambe.
Altro esempio, che fa emergere le problematiche legate ad un social network come Instagram dove l’immagine degli utenti fa da padrona, è il peggioramento della condizione di chi già soffre di DISTURBI ALIMENTARE, soprattutto l’anoressia nervosa. Per gli iscritti alla piattaforma, infatti, é molto frequente trovare ashtag (simbolo del cancelletto associato a una o più parole chiave per facilitare le ricerche tematiche in un blog o in un social network) come #anathinspo oppure #thinspiration con cui vengono postate foto pro-anoressia, in cui si mostrano ragazze sempre più scheletriche e consigli su come perdere peso, rischiando di spingere queste persone in una spirale dalla quale sarà molto difficile uscire.
COME SI PUÒ EVITARE TUTTO CIÒ?
Purtroppo non credo si potrà mai porre fine a questo fenomeno.
Instagram, nel suo piccolo, si é già mobilitato dal 2012 oscurando le immagini e gli ashtag che possono violare la sensibilità delle persone, senza ottenere particolari risultati. Inoltre, esso mette in contatto, con organizzazioni che offrono assistenza psicologica, gli utenti che mostrerebbero di poter soffrire di qualche tipo di problema, come coloro che pubblicano post o visitano pagine con hashtag facenti riferimento ad argomenti in qualche modo delicati.
Per cercare di contrastare in parte il problema legato all’alimentazione, sarebbe ideale introdurre nelle scuole degli incontri volti all’educazione alimentare per insegnare ai giovani come nutrirsi in maniera sana, seguendo un’alimentazione varia senza eccessive restrizioni. L’ informazione corretta rimane l’unica arma per combattere questo fenomeno, e per tutelare le persone più condizionabili e con una struttura del se’ debole;questo col fine di combattere l’ignoranza, portata avanti da media e riviste, che ancora avvolge il consumatore e/o utente medio, proponendo diete “flash” ed ipocaloriche come unica soluzione per tornare in forma. Questi incontri dovrebbero anche essere utili a far comprendere, fin da giovanissimi, che non tutti siamo dotati della stessa costituzione, dunque vi é anche il peso della genetica che si interpone tra noi e il fisico dei nostri sogni.
Se vuoi fissare un primo colloquio con uno dei nostri terapeuti per l’area DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE , contatta il Centro Clinico di Psicologia telefonando al numero 039.9416276 o scrivendo a info@centropsicologiamonza.it